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saluzzomigrante Archivi - Saluzzo Migrante

Una nuova stagione con il progetto Sipla

By New, News

Dal dicembre 2020 la Caritas di Saluzzo, attraverso la Fondazione San Martino come ente gestore, ha attivato il progetto SIPLA – Sistema di Protezione dei Lavoratori in Agricoltura, promosso per il Centro Nord Italia dal Consorzio Communitas con Arci Piemonte (www.retesipla.it)

In questi primi mesi dell’anno, gli operatori stanno portando avanti le attività che già erano del progetto Presidio, con il supporto amministrativo, legale, sindacale, sanitario ai braccianti in arrivo per la nuova stagione di raccolta e i servizi come la Ciclofficina e la “Boutique du Monde”.

Nel corso dei primi cinque mesi del 2021 gli operatori hanno incontrato 173 persone e registrato 341 accesso, principalmente per motivi legati a questioni amministrative (24%), esigenze di beni di prima necessità come coperte, cibo, vestiti (13%), necessità di ricerca di una casa (11%) e per motivi sanitari (10%).

PRESIDIO

Da gennaio a maggio 2021 il Presidio in corso Piemonte 59 è stato aperto tre giorni alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19). Gli stagionali sono arrivati solo verso metà aprile mentre in precedenza gli operatori hanno incontrato stranieri residenti da tempo, che si sono fermati sul territorio, in buona parte con trascorsi come lavoratori agricoli e che presumibilmente saranno impiegati nuovamente nei frutteti anche quest’anno. Molte persone tornano più volte allo sportello, per chiedere aggiornamenti sulle loro pratiche, ma soprattutto per necessità e bisogni. Spesso servono più colloqui per costruire un rapporto di fiducia tale da far sì che la persona possa superare la diffidenza nei confronti degli operatori e la paura di parlare di situazioni di sfruttamento per il timore di ripercussioni da parte del datore, del caporale, o dell’ “amico” che l’ha aiutata a trovare il lavoro. A questo si aggiunge la paura di perdere il contratto, necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno. La maggior parte delle persone incontrate ha un’istanza in corso, una protezione umanitaria, sussidiaria, per lavoro o è un richiedente asilo (10%). 

Il 24% del totale delle richieste arrivate finora all’Infopoint riguardano difficoltà o la mancanza di comprensione dell’iter per il disbrigo di pratiche amministrative (modificare i dati anagrafici sui documenti, rinnovare il permesso di soggiorno – la maggior parte delle persone incontrate ha infatti un’istanza in corso-, richiedere il passaporto o un altro titolo di viaggio). Ci sono poi , a ciò si aggiunge la necessità della dichiarazione di ospitalità per il rinnovo del permesso di soggiorno, estremamente problematica per chi è senza dimora, per chi è stagionale e trova alloggio presso conoscenti che però hanno già attivato molte altre ospitalità o hanno case affollate. Infine risulta una grande richiesta relativa alle dichiarazioni di residenza e di conseguenza alla richiesta di case da affittare per poter avere una residenza a causa della prassi della questura di Cuneo di richiedere il certificato di residenza, nonostante non sia necessario, per la conversione del pds umanitario e di casi speciali in permssi di soggiorno per motivi di lavoro subordinato.

CICLOFFICINA, BOUTIQUE, DEPOSITO BAGAGLI

Il Presidio in corso Piemonte funge anche da tramite per i servizi di prima necessità quali la Ciclofficina (che offre riparazioni e biciclette su cauzione, un deposito con le due ruote lasciate dai braccianti nella scorsa stagione) e la “Boutique du monde” (allestita nella sala polivalente oggi intitolata all’ex Direttrice Caritas Anna Maria Busso Olivero) dove si distribuiscono vestiti, scarpe, zaini, coperte, gilet … tramite una tessera che assegna un tot di capi a seconda del tipo e della stagione. Come gli altri anni, per i braccianti è inoltre possibile utilizzare l’indirizzo di corso Piemonte 59 per ricevere la posta (in quanto molti hanno residenza in altre regioni oppure sono senza dimora o non possono riceverla perché alloggiati in sistemazioni temporanee come quelle del progetto di Accoglienza Diffusa). Torna attivo anche il deposito bagagli per consentire ai braccianti di depositare valigie e borsoni con i loro avere in un luogo custodito anziché rischiare di vederli rimossi in quanto incustoditi durante il giorno, mentre lavorano o cercano lavoro, nei luoghi pubblici in cui si sistemano la notte perchè senza dimora.

ASSISTENZA LEGALE

L’attività dell’Infopoint procede anche con la presenza degli avvocati volontari che supportano un orientamento legale gratuito che riguarda per lo più questioni sui rinnovi dei permessi di soggiorno e sulle richieste di protezione internazionale. Sono comunque presenti situazioni specifiche di presa in carico di persone in situazioni di sfruttamento lavorativo, questioni penali o civili. Rispetto alle prese in carico legali si è aggiunto da due anni l’affiancamento della Human Rights and Migration Law Clinic (International university college) che offre orientamento gratuito e l’appoggio di un proprio circuito di avvocati.

AMBULATORIO MEDICO STAGIONALI

Tra i servizi di supporto riparte anche quello di assistenza sanitaria tramite l’Ambulatorio medico stagionali, riattivato da metà maggio, per persone non residenti, ma che hanno la tessera sanitaria. L’Ambulatorio, grazie alla convenzione tra ASL CN1 e Fondazione San Martino, offre assistenza continuativa a chi non ha medico di base sul territorio dunque potrebbe accedere a visite di base solo a pagamento. Attivo il martedì dalle 17 alle 19, per accedervi è necessario prenotarsi per consentire il triage anti Covid. Basta telefonare ai numeri dell’Ambulatorio (cell. 380 6910580) o del Presidio (cell. 334 1197296) ed un operatore organizza l’appuntamento con i medici volontari. L’Ambulatorio  fornisce visite di base oltre a dare un supporto riguardo documentazione e pratiche per le visite specialistiche alle quali spesso questo genere di pazienti non riesce comunque ad accedere in altri territori, a volte anche coprendo una parte delle spese grazie ai fondi della Caritas Diocesana.

CASA MADRE TERESA DI CALCUTTA

In vista dell’avvio della stagione di raccolta, anche quest’anno la Caritas riapre anche il dormitorio maschile al piano terra di Casa Madre Teresa. L’ingresso degli ospiti avverrà su parere dei medici volontari dell’Ambulatorio Medico Stagionali proprio perché la struttura è dedicata a persone con particolari vulnerabilità dal punto di visto socio-sanitario, oltre a quelle che stanno affrontando un percorso di emersione dallo sfruttamento, ma non sono ancora inserite in progetti specifici di tutela come quelli anti tratta.

Aderiamo all’appello “Difendiamo i diritti”

By New, News

Anche il progetto Saluzzo Migrante aderisce all’appello (pubblicato qui) promosso da associazioni quali ASGI e Antigone, rivolto alla Prefettura di Torino dopo la morte nel CPR (Centro di permanenza e rimpatrio) del capoluogo piemontese di un 23enne originario del Gambia nella notte tra sabato 22 e domenica 23 maggio.

La notizia della morte di Moussa Balde, portato nella struttura in quanto irregolare dopo aver subito un’aggressione a Ventimiglia lo scorso 9 maggio, secondo i promotori dell’appello rappresenta un ennesimo, grave episodio che riaccende i riflettori sulle responsabilità delle organizzazioni statali in merito al rispetto dei diritti fondamentali delle persone extracomunitarie, spesso vittime di irregolarità e abusi.

Nel Saluzzese ogni anno gli operatori di Saluzzo Migrante incontrano migranti senza permesso di soggiorno, la cui esistenza rimane connotata da invisibilità e sofferenza. Al contrario, questa dimensione viene meno quando li si etichetta esclusivamente per la loro funzione, quella di braccia utili all’economia agricola locale che ogni stagione li recluta come manodopera. Come se la loro dignità e l’esistenza andasse riconosciuta (e raccontata) solo in quanto strumentali al soddisfare un bisogno del sistema produttivo anziché in quanto persone.

Nell’esperienza degli operatori di Saluzzo Migrante sono moltissimi i casi di chi ha perso il permesso di soggiorno a causa di una burocrazia che diventa discriminatoria per via della farraginosità degli iter che rendono impossibile il rinnovo. La precarietà di questa condizione spesso mina anche l’equilibrio psicofisico delle persone che gli operatori di Saluzzo Migrante incontrano, sommandosi ai già numerosi traumi legati al percorso migratorio e alla permanenza in Italia, magari in luoghi ad alto sfruttamento e caporalato. L’attività di Presidio nasce proprio per fornire un adeguato accompagnamento e comprensione dell’iter per poter ottenere i documenti necessari a rimanere regolarmente in Italia.

La storia di Moussa Balde ricorda una situazione simile, incontrata un anno e mezzo fa dai nostri operatori, quella di M.K. arrivato a Saluzzo con una diagnosi da disturbo post-traumatico da stress, si è presentato al Presidio con una situazione di forte instabilità emotiva e con un permesso di un soggiorno scaduto. M.K. non era riuscito ad ottenere nuovamente la protezione umanitaria perché, vivendo in strada, gli era stata negata la possibilità di rinnovarlo, nonostante la legge preveda la possibilità di farlo anche per i senza dimora, nonostante non abbiamo un indirizzo di domicilio stabile.

Agli occhi degli operatori di Saluzzo Migrante M.K. è subito parsa come una persona estremamente fragile (tanto da aver più volte minacciato di togliersi la vita), tale da aver bisogno di uno specifico sostegno. Una persona divenuta involontariamente “invisibile” per le Istituzioni. La sua condizione ha richiesto da parte di Saluzzo Migrante un lungo accompagnamento, complicato dai limiti delle Istituzioni territoriali (servizi sociali, strutture di accoglienza per i lavoratori stagionali, servizio sanitario nazionale).

Grazie al supporto del Presidio e all’orientamento legale fornito dalle cliniche dell’International University College che collaborano con Saluzzo Migrante, M.K. oggi ha un permesso di soggiorno come rifugiato politico, il titolo più alto di protezione che viene riconosciuto dallo Stato Italiano. Oggi sta cercando non senza fatica di ottenere il documento, a distanza di oltre 4 mesi dal riconoscimento. Grazie agli operatori è stato coinvolto in un progetto di formazione professionale apistica per consolidare una professionalità che lo faccia uscire dalla precarietà del lavoro stagionale.

M.K. è solo uno dei centinaia di migranti che il Presidio incontra ogni anno, persone che senza il supporto di volontari e realtà del Terzo Settore coinvolte da Saluzzo Migrante rischiano di rimanere invisibili. Il reato di clandestinità è l’unico, introdotto nel sistema penale italiano, a punire uno status e non un’azione: il rischio di condurre un’esistenza degradante, fatta di esclusione e marginalità, che può condurre ad una morte di Stato, come è stato per Moussa Balde.

Ci uniamo all’appello per chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte di questo giovane e su tutte le inadempienze nel garantire i diritti delle persone a cui assistiamo da troppi anni, affinchè per chiunque siano garantiti diritti, dignità e libertà.

 

Saluzzo Migrante cerca due tirocinanti

By New, News

Il progetto Presidio “Saluzzo Migrante” della Caritas cerca 2 tirocinanti (ambo sessi, tra i 20 e i 30 anni) per un’esperienza di formazione e inserimento nell’ambito delle attività di contrasto alla grave marginalità e allo sfruttamento lavorativo dei migranti presenti sul territorio come braccianti stagionali nella raccolta frutticola.

I tirocini, retribuiti secondo la normativa regionale, saranno attivati tramite convenzione dal 1 giugno al 30 novembre 2021.

TIROCINIO A
Il/La tirocinante affiancherà gli operatori del Presidio nelle azioni di orientamento amministrativo, socio-sanitario, legale e sindacale rivolte ai lavoratori agricoli stagionali.
Il/La tirocinante si occuperà di :
– raccolta dati
– elaborazione di analisi
– interventi nei luoghi di vita o lavoro dei braccianti (Presidi Mobili)
– supporto ad azioni di prevenzione e assistenza medico-sanitaria in collaborazione con l’Ambulatorio Medico Stagionali

TIROCINIO B
Il/La tirocinante affiancherà gli operatori del Presidio nelle azioni di supporto ai bisogni primari delle persone seguite; alcuni esempi
– interventi di inserimento abitativo in strutture
– interventi per assicurare un accesso a servizi igienici e beni di prima necessità
– programmazione e apertura di servizi (Cicloffocina, Boutique du Monde… ) insieme ai volontari
– supporto al progetto Case per favorire il matching con locatari e agenzie utile all’integrazione nel tessuto socio-economico locale

Ad entrambe le figure si richiede:
– conoscenza di almeno una lingua (inglese o francese)
– patente di tipo B

Le candidature vanno inviate ENTRO IL 14 MAGGIO
all’indirizzo info@saluzzomigrante.it
allegando un curriculum aggiornato, con foto e firma per la privacy.

(indicare nella mail per quale dei due tirocini ci si candida : TIROCINIO A o TIROCINIO B)

 

 

Il Progetto Ubuntu cerca un operatore

By New, News

Nell’ambito del progetto “UBUNTU (in lingua bantu “Io sono perché noi siamo”) promosso in partenariato dal Comune di Saluzzo (capofila), Caritas di Saluzzo e Consorzio Monviso Solidale, grazie al bando “Territori Inclusivi” della Compagnia di San Paolo, si ricerca:

1 operatore/operatrice sociale
per lavoro part-time riferito ad attività inerenti l’inserimento abitativo di persone in condizioni di grave marginalità; l’incarico sarà dal 1 giugno al 31 dicembre 2021 nell’ambito del progetto “UBUNTU” a supporto di persone con background migratorio.

Si richiede:

  • formazione specifica o esperienza pregressa (lavorativa o di volontariato) nell’ambito delle politiche di contrasto alla grave marginalità o dell’accoglienza di persone straniere
  • conoscenza di almeno una lingua (inglese o francese)
  • patente B

L’operatore/trice si occuperà

1) delle azioni del progetto che riguardano la facilitazione dell’intermediazione immobiliare tra persone straniere in cerca di alloggio, locatari e agenzie immobiliari per favorire una reale integrazione di quanti non riescono ad accedere al mercato degli alloggi a causa di condizioni di lavoro precarie, assenza di una rete familiare/amicale, difficoltà di comprensione della lingua.

2) di supportare il custode della struttura “Casa Madre Teresa di Calcutta” (in via Sant’Agostino 27 a Saluzzo), nella gestione della permanenza delle persone accolte e nella progettazione individuale dei percorsi degli accolti nel dormitorio maschile al piano terra (riservato a persone in particolare condizione di vulnerabilità socio-sanitaria).

Si propone, prima dell’assunzione che farà data dal 1 giugno 2021, la partecipazione a momenti di conoscenza del progetto Presidio “Saluzzo Migrante” e del progetto “UBUNTU”.

Inviare un curriculum aggiornato, con foto e firma per la privacy, all’indirizzo info@saluzzomigrante.it entro il 12 maggio.

Cerchiamo personale medico volontario

By New, News

Anche quest’anno il progetto Presidio “Saluzzo Migrante” si prepara a riattivare la collaborazione con l’Ambulatorio Medico Stagionali per garantire ai braccianti un adeguato accesso alle cure.

Dal 2014, infatti, la Caritas di Saluzzo, grazie ad una convenzione tra l’ASL CN1 e la Fondazione San Martino, attiva un Ambulatorio Medico che offre gratuitamente visite di base ai lavoratori stagionali nello spazio della Casa di Prima Accoglienza Mons. Bona in corso Piemonte 63.

Da maggio a dicembre questo Ambulatorio diventa fondamentale per i braccianti che lavorano come stagionali: grazie all’attività volontaria di medici e assistenti sanitari che mettono gratuitamente a disposizione la propria professionalità e il proprio tempo, grazie alla disponibilità dell’Asl CN1, negli anni questo Ambulatorio è riuscito a garantire un’adeguata e pronta cura a centinaia di persone che, seppur presenti in Italia da anni, non avevano mai avuto accesso alle visite necessarie.

Sono diverse le difficoltà ad accedere al servizio sanitario per le persone straniere non residenti nel Saluzzese che arrivano nel nostro territorio ogni anno per lavorare come stagionali.

Anche quest’anno il progetto Presidio “Saluzzo Migrante” cerca medici, infermieri e studenti di medicina o scienze infermieristiche che vogliano diventare volontari del servizio fornito dall’Ambulatorio Medico Stagionali e dallo sportello di assistenza sanitaria.

L’Ambulatorio diventa ogni anno un presidio fondamentale per garantire la salute di queste persone, tanto più in questo anno di pandemia, dove alla tutela della loro salute si aggiunge quella della collettività.

Per candidarsi si richiede di inviare una mail all’indirizzo salutemigrante@gmail.com all’attenzione della referente, la dott.ssa Tiziana Bertero.

#Live2020_8 Dopo il nubifragio

By Live blog, New
Tetti scoperchiati, frutteti devastati, alberi abbattuti: mercoledì 12 agosto, dopo ore di temporali, vento e grandine il Saluzzese fa i conti con i danni a case, strade, economia locale.
Il giorno dopo sui giornali però non abbiamo trovato accenno a quelle persone che, anche sotto il nubifragio, sfrecciavano in bicicletta lungo le strade inondate dove il fango si mescolava alla frutta abbattuta.
Siamo partiti quello stesso mercoledì sera per un Presidio Mobile e ritornati il giorno successivo, al mattino, là dove i braccianti in cerca di lavoro dormono all’aperto.
Nell’insediamento nato a Lagnasco, accanto al cimitero, nella serata di mercoledì abbiamo nuovamente portato coperte che il giorno dopo abbiamo trovato stese ad asciugare e teli anti-pioggia. I secchi erano ancora pieni dell’acqua che i braccianti hanno tentato di levare dalle pozze create sotto le baracche auto-costruite. I cartoni fradici erano ammassati all’ingresso lungo le reti, le scarpe ricoperte di fango erano ordinate ai piedi di ogni giaciglio improvvisato.
Abbiamo raccolto la rabbia e frustrazione di chi, ci ha raccontato, é in Italia da anni e si ritrova a vivere in questa condizione. Molti sono braccianti “storici”, che ci hanno detto di avere già un contatto con un datore con cui hanno lavorato negli anni precedenti, da cui aspettano una chiamata o che sanno già li assumerà più avanti.
A pochi metri i container dell’Accoglienza Diffusa dove ha trovato un tetto chi ha un contratto o lo sta per firmare. Il vento e la grandine hanno danneggiato alcuni vetri delle strutture, un pezzo del muro che divide i container é crollato.
Poche ore di nubifragio sono bastate a rendere ancora più difficile la condizione dei braccianti, che risentirà anche dei danni provocati ai frutteti, alla produzione e, di conseguenza, dei condizionamenti sulla richiesta di manodopera.

[continua]

Maggio 13, 2022 in News, Volontari

Nuova stagione: appello ai volontari

Una nuova stagione di raccolta della frutta inizia nel Saluzzese e la Caritas diocesana torna a lanciare una richiesta di supporto nella gestione dei servizi di accoglienza a favore dei …
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Maggio 4, 2022 in News

Cerchiamo 2 tirocinanti

La Caritas diocesana di Saluzzo cerca 2 tirocinanti (ambo sessi, tra i 20 e i 30 anni) per un’esperienza di formazione e inserimento nell’ambito delle attività di contrasto alle condizioni…
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Aprile 11, 2022 in News

Processo Momo: commento alla sentenza

La Caritas Diocesana di Saluzzo, prima con il progetto Presidio di Caritas Italiana poi insieme alla Fondazione San Martino con il progetto SIPLA Centro Nord di Consorzio Communitas e Arci,…
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Marzo 22, 2022 in News

Comuntà è casa con il progetto Ubuntu

A partire dal mese di giugno del 2021 (fino a novembre del 2022)  la Caritas di Saluzzo ha dato il via alle azioni operative del progetto "Ubuntu" promosso dal Comune…
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#Live2020_7 Mantenere legami

By Live blog, New
Ricaricare il cellulare è un gesto per molti quasi automatico: la sera, ad esempio prima di dormire, inseriamo la spina nella presa della corrente e colleghiamo il cavo al cellulare. Ricaricarci (dormendo) e ricaricare (il cellulare) sono diventate azioni quotidiane, quasi scontate per chi una casa ce l’ha.
In estate, a partire dall’inizio della stagione di raccolta, il nostro Presidio inizia a incontrare centinaia di braccianti che arrivano a Saluzzo da altre regioni italiane alla ricerca di un lavoro.
Sono spesso giovani accomunati dall’investimento che la famiglia ha fatto su di loro per cercare un modo di sostenersi fuori dal continente, investendoli della necessità di mantenere una famiglia spesso allargata (per tradizione culturale) a decine di altri parenti.
Per loro, quindi, il cellulare è simbolo di un ponte, l’ultimo collegamento sicuro con una vita che, per quanto difficile, era fatta di persone care.
Per cercare di mantenere questi legami, il nostro Presidio offre la possibilità di ricaricare il cellulare negli orari dei servizi.
Mentre attendono in coda per l’Infopoint o prima di fare una doccia, i ragazzi lasciano a noi il loro telefono che viene contrassegnato da un’etichetta in modo da essere riconosciuto al momento della consegna.
In questi momenti molti iniziano a raccontarsi, come B. che con le mani coperte di cicatrici stringe il telefono. Quando gli chiediamo come si è fatto quei graffi, ci racconta che se li è fatti sradicando a mano i mandarini durante la raccolta a Rosarno, mentre qui a Saluzzo ci dice con sollievo che almeno gli danno degli attrezzi per raccogliere i mirtilli e non deve farlo a mano. Oppure c’è O., un ragazzo maliano dai modi tranquilli che assieme al cellulare ci chiede di poter caricare anche il rasoio per farsi la barba e tagliarsi i capelli.
Man mano che le ore passano, i nostri volontari scollegano e ricollegano almeno una cinquantina di telefoni che ogni tanto vibrano, suonano, gli schermi si illuminano e sullo sfondo appaiono foto di parenti o amici distanti. Una distanza, Italia – Africa, che una semplice chiamata può coprire.

[continua]

Maggio 13, 2022 in News, Volontari

Nuova stagione: appello ai volontari

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#Live2020_6 Custodire speranze

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In queste prime settimane di agosto, dopo la nostra richiesta, abbiamo ricevuto decine di mail e messaggi sui social da parte di persone che dal resto della provincia, della regione e d’Italia desideravano aiutarci donando borse e zaini.            

I primi zaini hanno iniziato ad arrivare da zone vicine a Saluzzo e da altre città italiane: rispolverati dagli armadi o ordinati apposta, a mano a mano che le settimane sono diventate più calde, si sono fatti spazio nel magazzino del Pozzo pronti per essere distribuiti ai braccianti che ogni settimana (circa 150) arrivano nel cortile della nostra Caritas per fare una doccia, chiedere vestiti, scarpe o, appunto, uno zaino.

Borsa, valigia, zainetto … hanno un’importanza fondamentale per i braccianti senza dimora. Contengono gli averi di una vita fatta di spostamenti, precarietà e marginalità. Uno zaino diventa la casa che puoi portare con te e la contiene proprio come se fosse un pezzo di sé che si cerca di difendere da tutto, anche da chi vorrebbe rubartela, perché la sopravvivenza è anche questo. Come nel caso di S. che è arrivato alla nostra “Boutique du monde” (dove distribuiamo zaini, vestiti e scarpe) cercando una busta di nylon per poter riparare la sua valigia dalla pioggia.

Oppure M. che, come altre centinaia, da inizio giugno bivacca all’aperto insieme ad un piccolo gruppo di connazionali a Saluzzo, vicino ad un supermarket, arrotolandosi in una coperta per cercare di scacciare l’insistenza delle luci al neon dell’insegna dove un volantino reclama un kg di pesche a pochi centesimi, quelle stesse pesche che spera di raccogliere con un contratto, anche solo di qualche giorno, di qualche settimana. Per chi come M. sta dormendo all’aperto, nelle notti che alternano tempeste di pioggia e zanzare, il problema di dove custodire e come trasportare in giro le proprie cose mentre si va in bicicletta a cercare lavoro è fondamentale.

Molti dei braccianti che abbiamo incontrato la notte, quando con il Doblò usciamo per i Presidi mobili, dopo il lungo viaggio che li ha portati anche molto tempo prima in Italia (dal Mali, Senegal, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea, Ghana e Burkina Faso) sono costretti a dormire nascosti nei parchi, nei sottopassi o nei parcheggi in periferia, a Saluzzo come in altri piccoli Comuni attorno. Costretti a cercare, giorno dopo giorno, giacigli di fortuna dove passare la notte e lasciare i propri bagagli, magari incustoditi durante il giorno.

Spesso alcuni braccianti, quando arrivano al nostro sportello Infopoint in corso Piemonte, raccontano di essere rientrati da una giornata di lavoro nei frutteti oppure alla ricerca di un ingaggio e di non aver più ritrovato i loro bagagli (perdendo così documenti, vestiti, ricordi…). Dopo lo sgombero del parco di Villa Aliberti a luglio, molti ci hanno raccontato che le loro valigie erano state spostate nei magazzini comunali, ma non erano riusciti a recuperarle.  Una situazione che ha generato parecchi disagi e difficoltà.

Per questo motivo, come già accadeva gli anni scorsi, in accordo con il Comune e la Polizia Municipale abbiamo iniziato a raccogliere i bagagli e gli effetti personali dei braccianti per riporli in un deposito della nostra Caritas che possono raggiungere facilmente e in sicurezza, senza il rischio di dover attendere troppo tempo o creare assembramenti.

Su ogni bagaglio mettiamo un’etichetta con il nome del proprietario perché sappiamo che dentro quegli zaini e quelle valigie ci sono vite intere, arrivate a Saluzzo (e con alle spalle altri viaggi da molto più lontano) con la speranza di trovare il modo di sopravvivere, mantenere la famiglia o rinnovare il permesso di soggiorno.

Ad oggi nel nostro deposito abbiamo circa sessanta bagagli che sappiamo contenere tanti oggetti, ma anche speranze, ricordi e storie che custodiamo affinché non vadano dispersi.

[continua]

Maggio 13, 2022 in News, Volontari

Nuova stagione: appello ai volontari

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Maggio 4, 2022 in News

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