Il presidente di Lagnasco Group, Simone Bernardi, mostra il business model utilizzato per sviluppare l’idea EPLI’.

Marketing culturale

testo e foto di Andrea Fenoglio

Questa è la prima puntata di una serie fatta in collaborazione con Lagnasco Group, la più importante cooperativa frutticola del territorio saluzzese.

Bernardi si confronta con un’operaio addetto alla manutenzione delle macchine.

Questa macchina scansiona le mele dividendole per peso, misura e aspetto.

Simone Bernardi, il presidente della cooperativa, spiega come il concetto di fidelizzazione dei clienti sia cambiato radicalmente.

Lagnasco Group è impegnata nel ritagliarsi in maniera innovativa nuove fette di mercato creando communities forti intorno a valori condivisi. La mela Eplì si inserisce in questo discorso, assicura un prodotto di qualità certificando un giusto trattamento lavorativo in tutti i passaggi della filiera.

L’acqua viene utilizzata per trasportare le mele senza rovinarle.

Un’azione di marketing culturale che propone una mela più resistente ai parassiti. In questo modo i trattamenti diminuiscono del 30% rispetto a una mela convenzionale, facendo risparmiare 300 euro per ettaro al frutticoltore.

La certificazione Global Gap assicura la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci a favore della lotta integrata e monitora la salute, la formazione e l’equo trattamento dei lavoratori.

Le mele selezionate vengono stoccate nei bins blu.

I migliaia di bins vengono successivamente immagazzinati in un’enorme cella frigo a poco più di 0°C.

Il bin di mele Eplì esce dal magazzino per andare verso la linea di confezionamento.

Il concetto di eredità è al centro del progetto Eplì, per questo la confezione della mela è biodegradabile e la sua commercializzazione è volta ad abbattere i troppi passaggi della filiera, affidandosi a una distribuzione principalmente sul territorio.

Al momento la mela Eplì è una produzione marginale della Cooperativa, basti pensare che quando abbiamo scattato le foto (febbraio 2017), nel frigo automatizzato erano presenti 100 bins di mele Eplì su 3000. Ma il progetto è appena nato e le 10.000 piante del 2015 saranno già 100.000 nel 2018.

Il progetto pilota della mela Eplì rappresenta un forte segno di cambiamento dell’offerta di un prodotto che sempre di più dovrà puntare sulla qualità per essere competitivo.

Un segnale per tutti quei frutticoltori che si trovano oggi nel vicolo cieco della morsa distributiva.
Quello che ci interessa oggi è creare una nuova relazione con il consumatore, fondata sul dialogo. Messaggi positivi per vivere in modo consapevole.

Nelle prossime puntate andremo a raccontare da dove nasce questa mela, chi sono i frutticoltori che la coltivano, chi i lavoratori che la raccolgono… 

Vai al sito web della Mela Eplì

Glossario

Marketing antropologico: Lo abbiamo chiamato “culturale” per renderlo più immediato, è un approccio interdisciplinare che utilizza strategie e tecniche che uniscono la ricerca qualitativa rivolta allo studio dei valori culturali del target alle esigenze di mercato… (continua su wikipedia).

Bins: La parola bins indica un contenitore o cassone in legno o in materiale plastico rigido, di dimensioni variabili adibito alla conservazione in celle frigorifere, alla stoccaggio e al trasporto di frutta. La base è solitamente di forma rettangolare con le misure simili a quelle dell’EURopallet (può essere anche quadrata) e non supera mai il metro di altezza.

Due operaie escono dal capannone al termine del turno di lavoro.