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Nuova stagione: appello ai volontari

By News, Volontari

Una nuova stagione di raccolta della frutta inizia nel Saluzzese e la Caritas diocesana torna a lanciare una richiesta di supporto nella gestione dei servizi di accoglienza a favore dei  migranti stagionali.

Cerchiamo volontari e volontarie maggiorenni che ci diano una mano nel momento dei pasti nella Mensa di Casa Bona in corso Piemonte 63, per il servizio docce, per la distribuzione di generi di prima necessità attraverso la “Boutique du monde”, per la riparazione delle biciclette nella “Ciclofficina”. 

Se vuoi dedicare un po’ di tempo a questo impegno di solidarietà e di fratellanza può scrivere a

caritas@diocesisaluzzo.it

o telefonare al Direttore Carlo Rubiolo (cell. 333 6504439)  oppure ai numeri del Presidio Saluzzo Migrante (cell. 380 6910580 – cell. 334 1197296)

Cerchiamo 2 tirocinanti

By News

La Caritas diocesana di Saluzzo cerca 2 tirocinanti (ambo sessi, tra i 20 e i 30 anni) per un’esperienza di formazione e inserimento nell’ambito delle attività di contrasto alle condizioni di  marginalità e allo sfruttamento lavorativo dei migranti presenti sul territorio come braccianti stagionali nella raccolta della frutta.

I tirocini, retribuiti secondo la normativa regionale, saranno attivati tramite convenzione dal 1 giugno al 30 novembre 2022.

I/Le tirocinanti affiancheranno gli operatori della Caritas nelle azioni di orientamento amministrativo e socio-sanitario rivolte ai lavoratori agricoli stagionali e negli interventi di tipo assistenziale .

In particolare, i/le tirocinanti si occuperanno di :

  • raccolta dati
  • elaborazione di analisi
  • interventi nei luoghi di vita o lavoro dei braccianti
  • supporto all’attività dell’Ambulatorio Medico
  • interventi di inserimento abitativo
  • interventi per assicurare un accesso a servizi igienici e beni di prima necessità

Si richiede:
– conoscenza di almeno una lingua (inglese o francese)
– patente di tipo B

Le candidature vanno inviate entro il 20 maggio
all’indirizzo info@caritassaluzzo.it allegando un curriculum aggiornato con foto.

Processo Momo: commento alla sentenza

By News

La Caritas Diocesana di Saluzzo, prima con il progetto Presidio di Caritas Italiana poi insieme alla Fondazione San Martino con il progetto SIPLA Centro Nord di Consorzio Communitas e Arci, dal 2014 è attiva nel contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e dell’intermediazione illecita in agricoltura.

In attesa di leggere le motivazioni che hanno portato questa mattina il Tribunale di Cuneo a condannare in primo grado quattro imprenditori agricoli per sfruttamento lavorativo ed un bracciante per intermediazione illecita (caporalato), riteniamo importante sottolineare come nel nostro territorio sia fondamentale proseguire nella costruzione di un sistema reale di protezione e accompagnamento dei lavoratori agricoli stranieri in stato di bisogno e di supporto alle imprese agricole.

In questi anni, l’attività della Caritas di Saluzzo a sostegno dei braccianti stranieri che vivono in condizioni di grave marginalità ha visto operatori e volontari raccogliere le voci e le storie di oltre 5000 persone nel nostro Presidio in corso Piemonte 59 e nei Presidi mobili.

Esiste un filo comune che lega le storie di queste persone e quella del territorio in cui lavorano e vivono. Ciò che negli anni si è delineato come un fattore determinante per garantire una vita dignitosa a queste persone é innanzitutto il pieno rispetto dei loro diritti come lavoratori.

Riteniamo che far emergere eventuali condizioni di sfruttamento o intermediazione illecita (caporalato) sia una premessa necessaria per costruire un sistema alternativo in agricoltura in cui l’incontro tra la domanda e l’offerta e i rapporti di lavoro operino all’insegna della legalità.

Il mancato rispetto delle previsioni sull’orario di lavoro, la violazione delle norme sulla sicurezza, il sistematico ricorso al cosiddetto lavoro grigio (con una difforme contribuzione e retribuzione dei dipendenti), se non nero, sono fenomeni che inquinano il comparto produttivo, danneggiano le imprese oneste, impoveriscono il territorio generando un costo sociale che si ripercuote anche sulla collettività (basti pensare alla condizione dei braccianti o aspiranti tali senza dimora che finiscono a dormire nelle strade).

La Caritas di Saluzzo prosegue la sua attività in rete in sinergia con i numerosi attori del territorio che, con responsabilità, continuano a confrontarsi in questi anni dando vita a progetti e azioni comuni per conoscere le dinamiche del territorio, mettere a sistema le buone prassi e valorizzare gli interventi di qualità.

La sentenza di primo grado, seppur non definitiva, crediamo debba suscitare una profonda riflessione sul funzionamento e sulla responsabilità degli attori e del sistema della filiera agricola. Ciascuno, dai produttori alla distribuzione ai consumatori stessi, deve sentirsi chiamato a ripensare questo sistema in modo più equo, dal momento che troppo spesso le sue storture si ripercuotono sugli anelli più deboli, dai braccianti sfruttati agli agricoltori strozzati dalla Grande distribuzione e dai cambiamenti climatici.

Queste condanne in primo grado, ne siamo consapevoli, non potranno cambiare la complessità di questo fenomeno, ma confidiamo possano dare sostegno agli imprenditori e alle organizzazioni che  difendono e valorizzano chi lavora la terra e porta sulle nostre tavole frutta e verdura di qualità, chi preserva il territorio dal punto di vista ambientale e vede nei dipendenti una parte fondamentale della filiera, anziché  utilizzare le loro fragilità a proprio vantaggio.

Rassegna stampa:
La Fondazione San Martino onlus, ente gestore del progetto SIPLA Centro Nord a Saluzzo, per tramite del suo segretario Angelo Albonico, dichiara:
“Senza entrare nel merito della recente sentenza, che ricordiamo essere di primo grado, rilevo comunque come cosa positiva che sia stata messa sotto i riflettori l’attività nel settore agricolo dove alcuni lavoratori sono in qualche modo sfruttati per l’interesse economico di pochi. E questo deve far riflettere tutti gli imprenditori agricoli. Dobbiamo però fare bene attenzione a non criminalizzare l’intera categoria per il comportamento scorretto di alcuni. Tanti sono gli agricoltori onesti che con fatica ed impegno gestiscono le loro aziende nell’attuale difficile contesto e sono anch’essi danneggiati dal comportamento illegale di alcuni. Non diffondiamo quindi pregiudizi negativi, ma teniamo gli occhia aperti, denunciando l’illegalità, nell’interesse di tutti”

Comuntà è casa con il progetto Ubuntu

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A partire dal mese di giugno del 2021 (fino a novembre del 2022)  la Caritas di Saluzzo ha dato il via alle azioni operative del progetto “Ubuntu” promosso dal Comune di Saluzzo e dal Consorzio Monviso Solidale di cui siamo partner.

L’iniziativa, sostenuta dal bando “Territori Inclusivi” della Fondazione Compagnia di Sanpaolo con la Fondazione CRCuneo e la Fondazione De Mari, prevede una serie di attività volte a creare una rete di protezione sociale e di inserimento abitativo per persone con background migratorio del territorio saluzzese. In parallelo vengono portate avanti azioni di cambiamento narrativo (attraverso una ricerca condotta con il Dipartimento di linguistica dell’Università di Torino) e di mappatura dei termini divisivi sulla migrazione e i migranti per incidere positivamente dal punto di vista culturale e favorire un mutamento dell’approccio verso questo tema.

La Caritas di Saluzzo, attraverso la sua area immigrazione, sta portando avanti in particolare un supporto alla creazione di una rete di accoglienza abitativa di secondo livello cioè una rete di volontari e operatori che aiuti le persone con background migratorio che intendono stabilirsi nel territorio.

Gli operatori nostra Caritas, partner di Ubuntu, stanno accompagnando attivamente chi cerca alloggio, individuando soluzioni di “mediazione immobiliare” che possano facilitare l’incontro tra locatari e locatori. Ad oggi sono 24 le persone (di cui 5 nuclei familiari) che grazie ad Ubuntu hanno beneficiato di un sussidio per sostenere l’ingresso stabile in un appartamento. La Caritas, grazie ad Ubuntu, ha infatti creato un fondo di garanzia attraverso il quale eroga contributi per caparre, primi mesi di affitto, utenze.

Nell’accompagnamento all’abitare delle persone con background migratorio c’è anche una parte dedicata all’educazione domestica per facilitare l’ingresso e la relazione con gli affittuari. Attraverso una serie di materiali e l’accompagnamento degli operatori Caritas, attraverso il progetto Ubuntu cerchiamo di offre ai nuovi inquilini un supporto su come gestire tanti aspetti quotidiani (dalla raccolta differenziata alle scadenze delle utenze), per sostenere la loro l’autonomia abitativa.

Il racconto dei medici volontari

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L’attività dell’Ambulatorio Medico per i lavoratori stagionali non sarebbe possibile senza il contributo in termini di tempo e competenze dei volontari, nel 2021 una quindicina tra medici e infermieri, che prestano gratuitamente la loro opera. L’Ambulatorio oggi è coordinato dalla dottoressa Tiziana Bertero, medico torinese con un’esperienza trentennale al Mauriziano in ematologia e immunologia, con la collaborazione del  dottor Paolo Allemano, medico ospedaliero in pensione,  ex consigliere regionale ed ex sindaco di Rifreddo e Saluzzo, dal 2020 volontaria in Caritas. La parte infermieristica, comprensiva del delicato aspetto della manutenzione dell’ambulatorio e del prontuario farmaceutico,  è coordinata dall’ex infermiera saluzzese Rinalda Lingua.

Leggi qui i dati sull’attività nel 2021

«Qui c’è uno scollamento rispetto al nostro modo di fare il medico – mette in evidenza il dottor Allemano –. Nel nostro lavoro sulla popolazione residente insistiamo molto sulla prevenzione; con i migranti, molti dei quali non hanno casa o servizi igienici, prevale l’aspetto della cura e dell’ascolto. La consegna di un farmaco, anche banale, acquista un particolare significato. Si fidano molto di noi e sono molto propensi a portare tutti i loro problemi, anche aspetti non direttamente legati al lavoro. Sui vaccini, ad esempio, abbiamo incontrato in loro meno resistenze che nella popolazione locale. Si fidano molto del ruolo dei medici e della medicina».

Una fiducia che si crea soprattutto grazie al dialogo, alla discrezione e alla professionalità dei volontari dell’Ambulatorio che, secondo i curanti Bertero e Allemano, qui possono fare «un’esperienza umanamente molto ricca. I pazienti che visitiamo sono persone aperte, che si fidano, arrivano con le infradito e con giacche improbabili e se ne vanno col sorriso perché li hai ascoltati e curati».

 «Vorremmo trovare forze nuove – dicono di due volontari – e spiegare ai medici giovani che oggi parlare di salute dei migranti è anche un’opportunità per capire, ad esempio, i condizionamenti culturali e superare i pregiudizi. Per queste persone, ad esempio, la visione del corpo è unitaria, mentre il nostro approccio compartimentale spesso è limitativo. Rimane poi sempre l’imbarazzo di congedare qualcuno con malattia delle vie aeree da raffreddamento che dorme su un viale: questo è un vulnus intollerabile, anche se negli anni si è ridotto grazie a strutture come Casa Madre Teresa, un importante filtro per i casi più vulnerabili. La porta sfondata dell’accoglienza in cascina ha per fortuna ridotto questi casi, eppure, alla domanda su dove dormono, la risposta “fuori” fa calare su di noi una grande angoscia … forse più su di noi visto che per loro ormai fa parte di un modus vivendi».

«Il nostro impegno è quello di capire anche cosa c’è dietro il sintomo – continua Tiziana Bertero – , riuscire ad essere accoglienti, dare attenzione alla persona. A volte far capire ai pazienti che hanno una patologia grave è umanamente difficile. Una cosa che mi angoscia molto è vedere passare tutte queste persone giovani, che al momento sembra non possano arrivare ad un’integrazione e continuano a reiterare un percorso di spostamento da una regione all’altra, con rassegnazione … Lo trovo molto triste e preoccupante: non diventano stanziali, non imparano l’italiano, non trovano un altro lavoro …».

 Per entrambi i volontari è infine importante sciogliere eventuali pregiudizi e stereotipi nei confronti di questi lavoratori migranti: «Deve essere chiaro e noto che non ci sono patologie che arrivano con loro, non sono portatori di malattie tropicali e né del viaggiatore, sono in Italia da anni. Al di là di pochi casi gravi e ad alta complessità – evidenzia il dottor Allemano -, le altre patologie che presentano sono problemi di tutti giorni, acuìti dalla povertà e dal disagio costante in cui vivono, che le rendono purtroppo più frequenti. Se arrivano qui e da 10 anni non vedono un igienista dentale, è logico che una carie diventa ascesso e stanno male”.

Ambulatorio: l’attività nel 2021

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Nel 2021 l’Ambulatorio, grazie ad una quindicina di volontari, ha portato avanti un’importante azione di prevenzione e sensibilizzazione sul Covid, oltre a quella “di routine” fatta di visite e prescrizioni di esami o accertamenti specialistici, dando ricette per farmaci che i braccianti possono acquistare in farmacia quando non vengono erogati direttamente dall’Ambulatorio grazie ai fondi della Caritas derivanti dall’8×1000 o dalle donazioni del Banco Farmaceutico.

Leggi qui la testimonianza dei medici volontari

Durante lo scorso anno l’ambulatorio Medico Stagionali è stato aperto per 51 giornate e nei mesi più intensi della raccolta, da luglio a settembre, ha garantito assistenza sanitaria per due volte alla settimana, dalle ore 18 in avanti per adattarsi agli orari di chi lavorano nei frutteti. 227 sono state le persone visitate dal presidio sanitario (migranti, per lo più uomini, di origine sub-sahariana, provenienti da 29 Stati diversi della costa centro-ovest dell’Africa come Mali, Senegal, Nigeria, Burkina Faso…).

Dal 2020 l’Ambulatorio ha operato in stretta sinergia con gli operatori del progetto SIPLA (équipe di cinque incaricati dalla Fondazione San Martino e due tirocinanti Caritas, coordinati da Virginia Sabbatini) che ha provveduto a effettuare il triage anti Covid con il rilevamento della temperatura,  l’igienizzazione delle mani ed ha promosso la campagna vaccinale tra i lavoratori agricoli non residenti  o sprovvisti di tessera sanitaria, accompagnando quelli più vulnerabili alle giornate di somministrazione. Proprio sul fronte del contrasto alla pandemia, gli operatori SIPLA, insieme ai volontari dell’Ambulatorio hanno portato avanti anche un’azione informativa, creando volantini in lingua e un video di spiegazione sulle vaccinazioni per invitare alla prevenzione.

LA PREVENZIONE DEL COVID

«Sul fronte Covid – spiega la dottoressa Tiziana Bertero – nel 2021 ci siamo adoperati molto per capire come realizzare i tamponi come i residenti in Piemonte. Alla fine, grazie al coraggio di alcuni volontari che avevano già manualità nel farli (mentre altri hanno imparato) abbiamo iniziato a farli chiedendo all’Asl Cn1 di avere in dotazione il materiale (tamponi rapidi, camici…). Ne abbiamo fatti una cinquantina di cui tutti con risultati negativi. Questo intervento è stato motivato da sintomi sospetti o dalla necessità di alcuni di avere una certificazione per motivi di lavoro o perché dovevano essere ospitati nel dormitorio di Casa Madre Teresa, per evitare un contagio collettivo».

 Sottolinea il dottor Paolo Allemano: «Mentre il 2020 è stato un anno vissuto come pericoloso, con l’angoscia di avere a che fare con eventuali positivi che non potevano isolarsi perché privi di un domicilio (immaginate cosa significa dire ad un ragazzo che ha bisogno di lavorare che deve andare in ospedale … è drammatico), quest’anno la nostra attività si è trasformata più in un’operazione di educazione sanitaria. Abbiamo fatto molta formazione e sensibilizzazione, convincimento rispetto alla vaccinazione, triage..».

 Sul fronte delle vaccinazioni, la collaborazione con l’ASL CN1 ha visto i medici volontari consigliare soprattutto il Johnson, a luglio 2021 ritenuto attivo con una monodose e più semplice da gestire per chi, come questi lavoratori, si sposta in tutta Italia. «Noi ne abbiamo accompagnati 178 all’hub vaccinale di Lagnasco e Saluzzo – indica la dottoressa Bertero – mentre il numero totale dei migranti vaccinati all’hub vaccinale di Saluzzo sale a 900 (cifra che include anche le persone inviate dall’ASL Cn1, dalle aziende e da altri progetti attivi sul territorio). Ci siamo organizzati per farli venire in ambulatorio a raccogliere la storia clinica e compilare insieme i moduli, prima della vaccinazione visti i tempi strettissimi per i medici vaccinatori dell’hub e date le difficoltà linguistiche con alcune persone. Abbiamo dato a tutti del paracetamolo per gestire eventuali sintomi post vaccino e lasciato i nostri recapiti per cercare subito un medico in caso di sintomi gravi».

Scarica il volantino sulla prevenzione del Covid

 LE PATOLOGIE RISCONTRATE

Tra i malesseri, se non addirittura le malattie, riscontrate con più frequenza tra i braccianti agricoli che hanno beneficiato dell’attività dell’Ambulatorio sostenuto dal progetto SIPLA, vi sono quelle odontoiatriche (il classico mal di denti), aspetto che ha spinto la Caritas diocesana ad inaugurare nell’ottobre dello scorso anno un nuovo Ambulatorio dedicato nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia di Sant’Agostino. Anche qui le prestazioni sono erogate gratuitamente grazie ad odontoiatri e odontotecnici volontari.

Oltre a patologie minori come allergie, mal di stomaco, piccoli traumi… di cui soffre la maggioranza delle persone prese in carico dall’Ambulatorio Medico lo scorso anno, una piccola parte si presenta con problematiche decisamente serie, ad esempio di tipo neurologico o ematologico.

«Malattie importanti – spiega il dottor Allemano – che purtroppo prendono una piega inquietante perché questi ragazzi dovrebbero stare a riposo, essere curati, invece devono continuare a lavorare, sperando che nessuno si accorga della loro patologia, dato che il lavoro è fondamentale per loro». Non mancano poi i disturbi legati al disagio delle condizioni di vita dei braccianti come le numerose patologie dermatologiche riscontrate dai medici volontari: infezioni, verruche, perfino ipotermia dovuti al fatto che, ad esempio, non hanno scarpe e calze adatte o che vivono all’aperto in mancanza di un posto letto.

Cerchiamo medici volontari

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L’Ambulatorio Medico per i braccianti stagionali della Caritas di Saluzzo cerca volontari. Medici, infermieri, ma anche studenti delle stesse facoltà che vogliano prestare tempo e competenze in aiuto di chi, in quanto non residente sul territorio, non ha accesso alle cure del medico di base e dovrebbe pagare la visita occasionale. Si cercano sanitari in pensione o universitari che abbiamo disponibilità un pomeriggio a settimana per visite e prescrizioni. Gli interessati possono contattare il Presidio della Caritas all’indirizzo salutemigrante@saluzzomigrante.it.

COME OPERA L’AMBULATORIO

Nato nel 2014 grazie alla convenzione tra la Fondazione San Martino onlus e l’ASL CN1, l’Ambulatorio oggi ha sede in corso Piemonte 63, in un locale messo a disposizione della Caritas all’interno della Casa di Prima Accoglienza “Monsignor Bona”. Le prestazioni erogate sono tutte volontarie, mentre per le visite specialistiche e gli esami i braccianti pagano il ticket come tutti i cittadini. Questo servizio rientra fra le azioni del progetto “SIPLA – Sistema Integrato di Protezione dei Lavoratori in Agricoltura” che la Fondazione San Martino e la Caritas diocesana hanno avviato nel dicembre 2020, accogliendo la proposta di attivare nel Saluzzese uno dei punti di un progetto nazionale sostenuto da fondi europei FAMI (Fondo Asilo Migrazione Integrazione) capofilato dal Consorzio Communitas e Arci nazionale (www.retesipla.it).

Un’attività fondamentale, secondo Caritas e San Martino, per dare un accesso alle cure che sia dignitoso, come per tutti i residenti, con una facilitazione in più riguardante l’orario di accesso, visti gli orari di lavoro prolungati di chi raccoglie la frutta.

L’attività dell’Ambulatorio Medico per i lavoratori stagionali non sarebbe possibile senza il contributo in termini di tempo e competenze dei volontari, nel 2021 una quindicina tra medici e infermieri, che prestano gratuitamente la loro opera. L’Ambulatorio oggi è coordinato dalla dottoressa Tiziana Bertero, medico torinese con un’esperienza trentennale al Mauriziano in ematologia e immunologia, con la collaborazione del  dottor Paolo Allemano, medico ospedaliero in pensione,  ex consigliere regionale ed ex sindaco di Rifreddo e Saluzzo, dal 2020 volontaria in Caritas. La parte infermieristica, comprensiva del delicato aspetto della manutenzione dell’ambulatorio e del prontuario farmaceutico,  è coordinata dall’ex infermiera saluzzese Rinalda Lingua.

Leggi qui i dati sull’attività nel 2021

Leggi qui la testimonianza dei medici volontari 

Saluzzo Migrante Mini Movie 2

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“Saluzzo Migrante MINI MOVIE 2” vuole essere la prosecuzione della piccola rassegna cinematografica promossa dalla Caritas Saluzzo che ha visto una prima edizione nel 2019. Grazie alla collaborazione con l’Arci Ratatoj, vengono proposte al Cinema Teatro Magda Olivero tre pellicole ad ingresso gratuito, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022, sul tema della migrazione.

Questa nuova edizione propone una rassegna per affrontare il tema della migrazione attraverso un focus sull’abitare (inteso come abitare un territorio, uno spazio, un tempo … spostarsi, varcare confini, cercare una casa, una terra, una patria diversa da quella di origine, scontrarsi con la violenza, la precarietà, l’indifferenza), ma anche il ri-abitare lontano dalla “propria casa”, abbandonare la casa, prendendo spunto dal progetto “Abité” della Caritas di Saluzzo, sostenuto dalla Fondazione CRC attraverso il bando Mondo Ideare.

L’iniziativa vuole restituire quanto si muove attorno a questo tema attraverso storie ed esperienze di tanti luoghi. L’obiettivo è infatti riflettere su come la migrazione declina il concetto di casa e di abitare, per favorire una riflessione sulla questione dell’integrazione delle persone straniere e stimolare una cittadinanza consapevole delle vulnerabilità sociali, ma anche del fatto che queste possono trovare una risposta attraverso azioni non più individuali (es. la ricerca di una casa per sé e la propria famiglia) ma collettive e comunitarie.

Il tema sarà quindi declinato in modi diversi:

  • lasciare la propria casa per trovarne un’altra in un altro Paese, con il rischio di non integrarsi (nel film “Minari”)
  • creare una nuova casa e nuove radici in un Paese diverso che tuttavia non riconosce questa presenza, ad esempio perché pone controlli (nel filme “Europa”)
  • pensare alla casa non come luogo in divenire, capace di assumere forme e tempi differenti, di riadattasi al proprio progetto di vita (nel film “Eyimofe”)

Grazie al sostegno della Fondazione CRC, l’ingresso a tutte le proiezioni è gratuito (non è necessario prenotarsi)

ed è consentitoa  ai possessori di Green Pass Rafforzato (dopo terza dose o guarigione da Covid-19) e con mascherina FFP2.

scarica la locandina

lunedì 24 gennaio / ore 21 – MINARI
Anni ’80: Jacob e la sua famiglia, immigrati sudcoreani stanchi di sopravvivere grazie a lavori come il sessaggio dei polli, si trasferiscono dalla California all’Arkansas. Jacob vuole avviare una coltivazione in proprio e rivendere i prodotti del suo lavoro nelle grandi città. La sua ambizione richiede enormi sacrifici e la moglie Monica è sempre meno disposta a concederne, specie per le complicazioni cardiache del figlio David. Pur di mantenere la famiglia unita Jacob accetta che si trasferisca da loro la suocera, Soonja: a differenza di Jacob, la donna è rimasta ancorata alle tradizioni coreane e si dimostra tutto fuorché corrispondente all’immagine tradizionale della nonna.

lunedì 21 febbraio/  ore 21 – EUROPA

Un ragazzo iracheno cerca di attraversare il confine fra la Turchia e la Bulgaria per raggiungere l’Europa, ma viene immediatamente fermato da quelle forze di polizia di frontiera che spesso si alleano alla criminalità organizzata. Dunque il ragazzo fugge attraverso i boschi, cercando di rimanere vivo. Europa, scritto e diretto dal figlio di un immigrato iracheno e una madre italiana, racconta l’esperienza della migrazione facendoci provare a livello polisensoriale che cosa voglia dire affrontare quel viaggio, non in astratto ma nella concretezza immediata del qui e ora: come succede ogni giorno ai migranti.

lunedì 28 marzo / ore 21 – EYIMOFE
Mofe e Rosa vivono a Lagos, in Nigeria. Lui lavora in fabbrica, lei fa la parrucchiera. Entrambi progettano di emigrare all’estero per trovare una vita migliore. Il destino ostacola però i loro piani, e quando la realizzazione del loro sogno sfuma si vedranno costretti a riconsiderare anche la possibilità di costruire nel loro stesso mondo il futuro che desiderano. Dalla Nigeria un esordio potente in cui il dramma, ma anche la pazienza e la capacità di elaborare delle soluzioni, assumono le forme della quotidianità.

Serata su SIPLA ad Alba

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Una serata partecipata e riuscita quela di sabato 12 febbraio al Circolo ARCI Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba che ha ospitato il primo evento promosso da Arci Piemonte in collaborazione con la Fondazione San Martino e la Caritas di Saluzzo per presentare le attività e i dati di un anno di attività del progetto SIPLA sul territorio saluzzese.

Il progetto SIPLA (Sistema Integrato di Protezione dei Lavoratori in Agricoltura) è promosso per il Centro Nord Italia dal Consorzio Communitas e da Arci nazionale ed attuato per il Saluzzese dalla Fondazione San Martino e da Arci Piemonte.

“Siamo convinti che funzionino i progetti che dialogano con le comunità che attraversano, tanto di più in questa fase in cui c’è un bisogno di un ritorno nei luoghi della socialità” ha detto Gabriele Moroni, presidente di Arci Piemonte “per questo Il tour dei diritti che parte questa sera e che ci porterà in tutto il Piemonte, oltre a far conoscere il progetto, favorire lo scambio di buone pratiche, darà vita a dei momenti culturali e artistici utili a leggere la complessità del fenomeno da prospettive inedite”.

“E’ importante conoscere i fenomeni che stanno a pochi chilometri da noi e portarli all’emersione. Solo così possiamo incidere concretamente” Dice Virginia Sabbatini, coordinatrice dell’équipe  SIPLA per la Fondazione San Martino a Saluzzo, dopo aver raccontato l’attività svolta a favore dei lavoratori stranieri in campo agricolo (un distretto che ogni anno attira oltre 1.200 braccianti per la raccolta frutticola da aprile a novembre).

La serata è proseguita con la cena sociale e il live painting “Migration is present, passato e futuro”, realizzato grazie al contributo della Fondazione CRC alla Caritas di Saluzzo. Una performance musicale e visiva con le illustrazioni di Valeria Cardetti, le fotografie di Pietro Battisti e le musiche del Collettivo Clang!

Una modalità creativa e insolita per  raccontare i dati  sull’attività del progetto SIPLA nel Saluzzese durante il 2021 rispetto ai servizi di supporto ai braccianti stagionali (Infopoint, docce, Ciclofficina, Ambulatorio medico…).

Per saperne di più : www.retesipla.it

Per chiedere informazioni sul live painting: info@saluzzomigrante.it

Live Painting ad Alba

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Sabato 12 Febbraio alle ore 20 il Circolo Arci Cinema Vekkio a Corneliano d’Alba (corso Riddone, 3) ospita l’evento “Migration is present, passato e futuro” una restituzione artistica e creativa dell’attività degli operatori della Caritas Saluzzo / Fondazione San Martino e di Arci Piemonte nell’ambito del progetto SIPLA NORD (Sistema Integrato di Protezione dei Lavoratori in Agricoltura) per il contrasto allo sfruttamento e al caporalato (www.retesipla.it).

Attraverso fotografie, disegni e musica saranno presentati i servizi attivati e i risultati del primo anno di progetto (promosso a livello nazionale da Consorzio Communitas e Arci nazionale).

EVENTO FACEBOOK: cena sociale + presentazione progetto Sipla Nord

A partire dalle ore 20 cena sociale (menù: polenta a volontà con tre condimenti : Salsiccia – Bagna d’Inferno – Crema Porri e Formaggio
+ Dolce + Acqua & Caffè).

Per i tesserati: 10 euro
Per i non tesserati: 18 euro (comprensivo di cena e tessera ARCI)
Vini di Cristian Boffa Azienda Agricola

Seguirà la presentazione del progetto SIPLA Nord (interviene Virginia Sabbatini, coordinatrice dell’équipe immigrazione Caritas Saluzzo / Fondazione San Martino), performance musicale e visiva di brevi narrazioni foto/grafiche con il live painting (realizzato grazie al contributo della Fondazione CRC) “Migration is present, passato e futuro” realizzato dal Collettivo Clang! con l’illustratrice Valeria Cardetti e le fotografie di Pietro Battisti. 

Per accedere alla serata è obbligatorio il Green pass rinforzato

Per informazioni e prenotazioni:
– cinemavekkio@cinemavekkio.it
– 3518863356 (anche tramite whatsapp)

Evento promosso da ARCI Piemonte, nell’ambito del progetto SIPLA Nord,
in collaborazione con Fondazione San Martino – Caritas Saluzzo con il contributo della Fondazione CRC

Clicca e scarica la locandina