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Febbraio 2020

Inaugurati i nuovi spazi di Casa Madre Teresa

By New, News

Alla presenza delle autorità civili e militari, degli operatori e dei volontari della Caritas, sabato 22 febbraio il Vescovo di Saluzzo, Mons. Cristiano Bodo ha inaugurato i nuovi spazi di Casa Madre Teresa di Calcutta.

Il primo e il secondo piano della struttura di proprietà della Diocesi, in via Sant’Agostino 27, completano il progetto di un nuovo servizio della Caritas dedicato alla costruzione di comunità, una risposta concreta ai bisogni abitativi segnalati dal Centro d’Ascolto.

Un progetto sperimentale e ambizioso, che vedrà lavorare insieme un’équipe composta da operatori e volontari della Caritas, coordinata da Piero Bottiroli, referente del progetto, oltre alla presenza di un custode, Alessandro Carle, 22enne di Barge.

Prima della benedizione alla struttura e ai presenti, tra i quali l’ex Vescovo Guerrini, Mons. Cristiano Bodo ha ringraziato tutte le persone che si sono spese per la realizzazione dell’opera: “la vostra presenza dà significato ed importanza a questo luogo che prosegue il cammino di attenzione ai bisognosi, alle necessità del nostro territorio attraverso la collaborazione con la Caritas”.

“Casa Madre Teresa – ha detto il Vescovo – ha il suo significato in questa figura carismatica che ha incarnato la carità. Anche la simbologia di questo luogo è significativa: due braccia che formano una casa che dà certezza, sicurezza, calore. Due braccia che sono quelle di tutti coloro che si sono adoperati e si adopereranno perchè questo luogo sia sempre un luogo di accoglienza, dove trovare serenità, dove ci si può trovare a casa”.

Don Giuseppe Dalmasso, Direttore della Caritas, ha ringraziato tutte le maestranze che hanno preso parte ai lavori di ristrutturazione degli ultimi due piani, oltre agli operatori e ai volontari della Caritas, in primis il vicedirettore Carlo Rubiolo.

Don Dalmasso ha inoltre sottolineato l’importante e ferma volontà del Vescovo nell’avvio di questo progetto “dove ha voluto mettere in pratica il suo motto, preso da San Paolo, che dice “la carità non abbia limiti”. Come primo gesto concreto in Diocesi ha voluto che questa struttura, nel passato prima una fattoria poi una scuola e un centro di avviamento professionale, avesse ora una funzione sociale”.

I saluti dell’autorità cittadina sono stati portati dall’Assessora Fiammetta Rosso, con delega alle Politiche sociali, che ha ringraziato la Diocesi e la Caritas per l’attività “coerente e costante, portata avanti nel silenzio e nell’impegno quotidiano”, evidenziando come “ci siano opere tangibili che non hanno bisogno di parole aggiuntive. Siamo qui a completare una promessa fatta due anni fa di dare ospitalità e portare solidarietà alle persone più in difficoltà”.

Il Presidente Gianpiero Piola ha portato i saluti del Consorzio Monviso Solidale, accostando l’inaugurazione all’immagine di “tanti tasselli che si mettono vicini e che aiutano a creare la coesione sociale di cui c’è bisogno nel territorio”.

Dopo la cerimonia di inaugurazione, i presenti sono stati accompagnati da operatori e volontari della Caritas a visitare i tre piani della struttura. Al piano terra un dormitorio maschile in grado di accogliere 24 persone, 12 nel periodo invernale. Al primo piano una coabitazione con 4 stanze destinate a persone che necessitano di consolidare un percorso di autonomia lavorativa e abitativa, oltre ad una sala polivalente che sarà utilizzata per iniziative e corsi dedicati anche ad approfondire i temi dell’abitare sociale. Al secondo piano due alloggi destinati a famiglie in difficoltà, di cui uno già abitato da un nucleo con tre bambini piccoli.

Una nota di colore : i letti delle stanze appena inaugurate sono stati colorati dalle coperte donate dall’associazione Little Dresses for Africa – Italia. I quadrotti di lana sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra volontarie provenienti da Piemonte, Calabria, Sicilia Lombardia e Veneto che hanno assemblato le coperte donandole poi alla Caritas di Saluzzo.

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Gli interventi al convegno “PASsi Avanti”

By New, News

Anche la Caritas di Saluzzo, con il progetto Presidio “Saluzzo Migrante”, ha partecipato venerdì 14 febbraio al convegno “PASsi Avanti” organizzato dal Comune per presentare i dati e l’attività svolta nel 2019 a supporto dei braccianti stagionali arrivati per la raccolta della frutta.

Sono intervenuti rispettivamente Don Giuseppe Dalmasso, vicario del Vescovo e Direttore della Caritas, e Virginia Sabbatini, coordinatrice dell’équipe di “Saluzzo Migrante”, illustrando l’ultimo anno di attività a favore delle persone in difficoltà sul territorio, ponendo l’accento sull’evoluzione di una situazione degli stagionali creata dal prolungamento delle colture e dalle conseguenze sui propri status dei due Decreti Sicurezza.

Slide Dati 2019 Saluzzo Migrante

Slide PASSI AVANTI

intervento integrale del DIRETTORE CARITAS

intervento integrale di VIRGINIA SABBATINI

L’intervento della Caritas è stato aperto dal discorso di Don Giuseppe Dalmasso, Direttore e vicario del Vescovo, che ha sottolineato: “Grazie a Dio questa migrazione per noi non è occupazione, ma è manodopera, è aiuto e risorsa. Fin dall’inizio io ripeto più o meno le solite cose: io lo vedo in chiave  positiva, Papa Francesco ci è maestro in questo, e lo vedo non come allarme, come paura, ma come momento propizio da vivere, che ci interroga anche, come cittadini, come cristiani, come uomini”. 

Il Direttore ha ringraziato il Comune, le Forze dell’ordine, il Consorzio Monviso Solidale  e tutti gli altri attori del territorio che si spendono quotidianamente per assicurare dignità a questi lavoratori, collaborando con la Caritas. “Io quando vado al PAS – ha dichiarato Don Dalmasso – quando vado con questi giovani, per me è anche una lezione di vita. Non ho niente come prete da insegnare a loro perché insegnano loro a me l’essenzialità, il rapporto umano, il guardarsi in faccia e sapere la storia dell’altro. Questo grazie a tutti voi e a questi giovani che siedono al tavolo, il Sindaco Calderoni parlava di questo “Tavolo della buona volontà” per cercare soluzioni”.

Virginia Sabbatini, coordinatrice dell’équipe di Saluzzo Migrante, ha illustrato i dati del 2019, mettendo in evidenza l’apprezzamento per il lavoro di rete svolto dalle tante realtà del territorio “che di fronte a queste nostre nuove sfide (…) si pongono in una dimensione di complementarietà e sussidiarietà (…). Riteniamo sia di incredibile valore la capacità di questo territorio di fare rete, di avere sindaci, sigle datoriali, sindacati dei lavoratori, dirigenti di uffici pubblici e rappresentati del terzo settore, nonché le forze dell’ordine sempre presenti. Di avere cittadini che non abbandonano questo territorio al degrado, alla casualità di emergenze che si ripetono da dieci anni, ma che decidono di sedersi allo stesso tavolo e di analizzare e confrontarsi per costruire soluzioni spesso fuori dalla portata ognuno di noi, questo al fine di migliorare il territorio in cui abitiamo e le condizioni di vita di chi in questo territorio lavora”.

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