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Agosto 2019

#Live2019_7 Accoglienza diffusa: accompagnare all’autonomia

By Live blog
Maggio 13, 2022 in News, Volontari

Nuova stagione: appello ai volontari

Una nuova stagione di raccolta della frutta inizia nel Saluzzese e la Caritas diocesana torna a lanciare una richiesta di supporto nella gestione dei servizi di accoglienza a favore dei …
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Maggio 4, 2022 in News

Cerchiamo 2 tirocinanti

La Caritas diocesana di Saluzzo cerca 2 tirocinanti (ambo sessi, tra i 20 e i 30 anni) per un’esperienza di formazione e inserimento nell’ambito delle attività di contrasto alle condizioni…
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Aprile 11, 2022 in News

Processo Momo: commento alla sentenza

La Caritas Diocesana di Saluzzo, prima con il progetto Presidio di Caritas Italiana poi insieme alla Fondazione San Martino con il progetto SIPLA Centro Nord di Consorzio Communitas e Arci,…
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Marzo 22, 2022 in News

Comuntà è casa con il progetto Ubuntu

A partire dal mese di giugno del 2021 (fino a novembre del 2022)  la Caritas di Saluzzo ha dato il via alle azioni operative del progetto "Ubuntu" promosso dal Comune…
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Riattivata l'”Accoglienza diffusa” (parte 2)

By News

Dopo aver descritto come funziona l’ “Accoglienza Diffusa” nella scorsa News pubblicata sul nostro sito, un ulteriore approfondimento su questo modello per soluzioni temporanee abitative destinate ai braccianti che non hanno trovato altre soluzioni al loro arrivo durante la stagione di raccolta nel Saluzzese.

I PUNTI DI FORZA

Una delle ricchezze del sistema di “Accoglienza Diffusa” è la circolarità delle persone: i posti letto, infatti, non sono sempre occupati dagli stessi braccianti, anche perché lavorano in momenti dell’anno diversi a seconda dei tipi di raccolta. Ne risulta che il numero di lavoratori ospitati a rotazione supera il numero di posti messi a disposizione dal sistema.

Molto più importanti sono altri effetti positivi generati dall’inserimento in queste strutture, come la creazione di un contesto più vicino al concetto di “casa”, con una maggiore intimità, autonomia e dignità del vivere, stimolando inoltre un rapporto di collaborazione tra gli ospiti nella gestione e pulizia degli spazi comuni. Soprattutto i siti necessitano ancora di miglioramenti: più servizi e punti cottura, soluzioni strutturali per il freddo autunnale.

Dal punto di vista logistico, specie a Costigliole e Verzuolo, i braccianti si trovano a risiedere molto più vicino al luogo di lavoro, risparmiando così molti chilometri in bicicletta per raggiungere i frutteti rispetto a quando partivano dal Foro Boario di Saluzzo. Un aspetto che incide anche sulla riduzione del rischio di incidenti mentre raggiungono il posto di lavoro. Infine, per gli operatori dell’ “Accoglienza Diffusa” si crea l’opportunità di conoscere meglio le persone ospitate, i loro bisogni, la loro situazione lavorativa, rendendo più efficaci e tempestivi gli interventi (di carattere amministrativo, sanitario …) sul singolo.

LE DIFFERENZE RISPETTO AI “CAMPUS” COLDIRETTI

I quattro siti dell’ “Accoglienza Diffusa” nei Comuni di Saluzzo, Lagnasco, Costigliole e Verzuolo presentano notevoli differenze tra loro: due sono luoghi di passaggio significativi perché sono “siti-case” (a Costigliole si tratta di un appartamento in centro messo a disposizione dal Comune e di un ex casello ferroviario, l’altra è l’ex Casa del Custode del Cimitero a Saluzzo). Queste strutture rappresentano, in alcuni casi, una condizione molto importante per consentire al bracciante di trovare una sistemazione autonoma e continuativa sul territorio attraverso l’affitto di un’abitazione privata.

La Casa del Cimitero è la struttura più ampia dei 4 siti e in alcuni momenti della stagione ospita oltre 40 persone: l’affollamento può generare tensioni per l’utilizzo degli spazi comuni; Inoltre una zona della “casa” non ha il riscaldamento e quindi è difficilmente utilizzata in autunno e inverno.

A Verzuolo e Lagnasco, invece, le strutture sono costituite da container collocati in due piazzali, come descritto nella prima parte della News. In tutti i casi si tratta di soluzioni abitative fortemente diverse dal PAS, il dormitorio allestito dal Comune di Saluzzo in un’ex caserma accanto al Foro Boario.

Quelle nei container seguono il modello dei “campus” della Coldiretti a Saluzzo (vicino allo stadio “Damiano”) e a Lagnasco dove Caritas, sindacati e il Consorzio Monviso Solidale non rientrano né nella gestione né nell’attività di supporto (in tutto contano 78 posti, di cui 48 a Saluzzo e 30 a Lagnasco).

Nei “campus” della Coldiretti il sistema d’ingresso del lavoratore è completamente diverso rispetto a quello previsto nelle strutture dell’ “Accoglienza Diffusa”, infatti è totalmente in capo all’imprenditore agricolo. Ogni anno, in primavera, la Coldiretti invia una lettera alle aziende socie per invitarle a prenotare un posto nei “campus”, supportando le spese con un contributo giornaliero di 2.50€ (stessa cifra che viene chiesta come contributo volontario alle aziende dai sindaci dei 4 Comuni coinvolti nell’ “Accoglienza Diffusa”). La Coldiretti, a seconda delle prenotazioni ricevute dalle aziende, si fa carico di tutta la gestione del “campus”, contattando il bracciante che così può arrivare nel Saluzzese e trovare già un posto letto assegnato.

Sulle centinaia di aziende iscritte alla Coldiretti, però, solo una trentina seguono questa modalità. Il sistema crea condizioni migliori di accoglienza per i braccianti che lavorano presso le aziende che aderiscono, ma riguarda solo una minima parte dei braccianti che prima dormivano al PAS o all’aperto lungo il viale del Foro Boario. Spesso, infatti, sono i braccianti più fidelizzati a trovare un posto nei “campus” Coldiretti.

Questo sistema, se potenziato, sarebbe premiale perché consentirebbe di organizzare l’assegnazione di un posto letto prima dell’arrivo del bracciante sul territorio, evitando lunghe giornate in cui finiscono per accamparsi in città mentre cercano un posto letto al riparo.

I Campus della Coldiretti, inoltre, hanno un periodo di apertura che non sempre coincide con l’intero arco della stagione di raccolta: aprono a luglio e chiudono a fine ottobre. L’anno scorso, ad esempio, la nuova tipologia di mela invernale ha protratto oltre l’estate il periodo di impiego di numerosi lavoratori.

GLI EFFETTI DEL MODELLO “ACCOGLIENZA DIFFUSA”

Come testimoniano gli operatori della Caritas, con l’ingresso dei braccianti nelle strutture dell’ “Accoglienza Diffusa” si può notare spesso un profondo cambiamento della persona. Chi, come succede alla maggior parte dei casi, prima ha dormito a terra oppure ha vissuto in un ghetto, dopo pochi mesi di lavoro e di vita in un luogo dignitoso, con un monitoraggio e un accompagnamento costante, inizia a parlare più facilmente della propria vita, si apre, vive finalmente una condizione diversa, anche se temporanea, di ri-avvicinamento a una “normalità” alla quale spesso non era più abituato. Una “normalità” che permette a questi lavoratori di ritrovare nuovi stimoli, spesso manifestati dalla volontà di intraprendere un percorso di studi, ottenere la patente di guida, dedicarsi alla ricerca di un’abitazione propria, solitamente da condividere con altri lavoratori per abbattere i costi di affitto e gestione.

Un aspetto molto positivo e interessante è che si tratta dell’unico modello che unisce pubblico (Consorzio Monviso Solidale e Comuni), privato sociale (Caritas e sindacati) e imprenditoria agricola. I sindaci, infatti, acquisiscono i dati di chi usufruisce di un posto letto nelle strutture nel loro Comune (ogni migrante firma un “patto di accoglienza” con regole e tutele per i gestori) e, a loro discrezione, possono poi contattare l’azienda presso cui lavora il migrante per chiedere un contributo alle spese per l’accoglienza. Lo scorso anno, ad esempio, a Lagnasco i contributi delle aziende hanno coperto (insieme ai fondi regionali ed al contributo giornaliero dei migranti) tutte le spese per le strutture. Il contributo dato dal lavoratore stagionale è anche un meccanismo per farlo diventare parte attiva del processo di integrazione abitativa.

CONSIDERAZIONI

Il modello dell’“Accoglienza Diffusa” presenta quindi caratteristiche positive come la replicabilità, la sostenibilità economica, la possibilità di essere rimodulato, un ruolo attivo del bracciante e un’integrazione tra pubblico, privato sociale e imprese agricole. Restano, tuttavia, alcune questioni aperte rispetto alle quali la Caritas di Saluzzo pone molta attenzione: il monitoraggio degli ingressi e della “regolarità” delle assunzioni per i migranti accolti, la necessità di un accompagnamento all’uscita al termine del contratto, la cura della relazione per incidere positivamente sulla convivenza tra persone che si trovano per la prima volta a dividere gli stessi spazi.

Il modello dell’“Accoglienza Diffusa” appare ad oggi l’unico in grado di generare un “sistema dell’accoglienza” quando non si attiva quello in azienda, unendo aspetti di presa in carico della persona nelle sue diverse esigenze e un positivo impatto anche sul fronte lavorativo (basti pensare alla minore fatica negli spostamenti per il lavoratore). Un sistema che offre la possibilità di un monitoraggio e accompagnamento  efficace soprattutto rispetto all’emersione di eventuali forme di sfruttamento lavorativo.

Maggio 13, 2022 in News, Volontari

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Riattivata l'”Accoglienza diffusa” (parte 1)

By News

Anche quest’anno sono state aperte le strutture del progetto “Accoglienza Diffusa”. Il progetto, che coinvolge i Comuni di Saluzzo, Verzuolo, Costigliole Saluzzo e Lagnasco, prevede la messa a disposizione di strutture per offrire una soluzione abitativa temporanea ai braccianti che, non avendo trovato altre soluzioni, hanno un contratto di lavoro con un’azienda agricola con sede in uno dei 4 Comuni.

La gestione delle strutture quest’anno è in capo al Consorzio Monviso Solidale insieme ai Comuni coinvolti: i posti totali previsti per la stagione agricola 2019 sono 132.

I LUOGHI DELL’ACCOGLIENZA DIFFUSA

SALUZZO: la parte più consistente del progetto, in termini numerici, è l’ex-Casa del Custode del Cimitero con 23 posti dislocati su tre piani dell’abitazione, insieme ad altri 17 nella zona adiacente. Nel 2019 è stato realizzato un ampliamento della struttura, con bagni e docce che il Comune ha finanziato con i fondi della legge regionale Allemano del 2016. La cucina è esterna.

COSTIGLIOLE: qui il Comune ha messo a disposizione 8 posti in un alloggio in centro, vicino al Municipio. I fondi per i lavori di ristrutturazione sono sempre quelli previsti dalla legge regionale Allemano (promossa dall’ex sindaco di Saluzzo) che prevede un contributo di 25mila euro annui per i Comuni che attivano strutture per l’accoglienza abitativa degli stagionali, con l’obbligo che non siano utilizzate per più di 6 mesi all’anno. Altri 11-12 posti sono disponibili nell’ex casello ferroviario, “storica” struttura di accoglienza per i braccianti.

LAGNASCO: le strutture sono costituite da container forniti, ormai da 3 anni, dalla Cooperativa Lagnasco Group attraverso un contratto di comodato d’uso gratuito con la Caritas di Saluzzo. Sono sistemati vicino alla sede della Lagnasco Group e al cimitero (in modo da rendere accessibili i collegamenti con le utenze come fognature, elettricità, acqua). Qui in totale sono disponibili 36-42 posti. I container non hanno riscaldamento e refrigeramento, hanno wc, docce e acqua potabile, oltre ad alcuni punti cottura realizzati sotto una struttura in ferro.

VERZUOLO: anche qui ci sono i container, sistemati vicino alla palestra comunale. I posti sono 30, uno dei container è utilizzato con spazio-cucina, all’esterno vi è un gazebo utilizzato cone refettorio. Sono presenti bagni e docce.

IL RUOLO DELLA CARITAS DI SALUZZO

Operatori e volontari si occupano (in accordo con il Consorzio Monviso Solidale) dei passaggi settimanali in ognuno dei quattro siti, incontrando i migranti, instaurando con loro un rapporto diretto, verificando i beni di prima necessità di cui hanno bisogno. Inoltre si occupano degli interventi in casi di malattia, ad esempio predisponendo il passaggio del bracciante dall’Accoglienza Diffusa a Casa Madre Teresa o invitandolo a presentarsi all’Ambulatorio Medico in Caritas.

Anche i Presidi mobili, realizzati settimanalmente, sono svolti per i lavoratori alloggiati nelle Accoglienze Diffuse: momenti di incontro, spesso la sera, per confrontarsi sulla giornata di lavoro, per offrire un piccolo quaderno per segnare le ore lavorate, per parlare del rinnovo dei contratti o dei documenti. 

La Caritas, inoltre, partecipa alle riunioni con il Consorzio Monviso Solidale, confrontandosi con gli operatori che monitorano le strutture dell’Accoglienza Diffusa ed occupandosi della sistemazione logistica (ad esempio delle pulizie). Infine la Caritas fornisce ad ogni persona che entra in una delle strutture dell’Accoglienza Diffusa un kit di ingress costituito da copri-materasso, coperta, cuscino, federa, lenzuolo, sapone, asciugamano, dentifricio e spazzolino.

CHI ENTRA NELL’ACCOGLIENZA DIFFUSA

Ad usufruire di queste strutture sono i lavoratori che fanno domanda presso il PAS o presso lo sportello Infopoint della Caritas, mostrando un contratto di lavoro di medio o lungo periodo cioè superiore al mese, stipulato da un’azienda che ha sede in uno dei 4 Comuni coinvolti e che non ha trovato accoglienza in altro modo, ad esempio in azienda. Questo sistema è dunque limitato perchè vincolato al Comune in cui si trova l’azienda che offre lavoro. Gli altri Comuni dell’area saluzzese, circa 20, non hanno aderito al progetto.

La domanda del braccianti per un posto letto nell’Accoglienza Diffusa viene recepita dal Consorzio Monviso Solidale che seleziona i migranti. Ogni anno le domande superano di gran lunga i posti disponibili (solo a Costigliole restano esclusi pochi lavoratori perché la maggior parte trova ospitalità “in cascina” cioè presso le aziende per cui lavora).

Il lavoratore che trova posto in una delle strutture dell’Accoglienza Diffusa contribuisce alle spese con 0,70 € al giorno e il Comune dove dimora invita, tramite contributo volontario, il suo datore di lavoro a un versamento di 2,5 € al giorno.

[20 Agosto 2019 – la seconda parte della news sarà pubblicata a breve]

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Saluzzo Migrante su Radio Radicale

By News

Anche Saluzzo Migrante è tra le voci raccolte dalla giornalista Daniela Sala per una lunga inchiesta su Radio Radicale dedicata alla situazione dei braccianti stagionali nel Saluzzese.

Nelle interviste ad Alessandro Armando e Virginia Sabbatini, il racconto delle attività svolte dal Presidio di Caritas Italiana a partire dal 2014 per supportare l’arrivo di questi uomini in cerca di lavoro con tutte le problematiche che la loro condizione comporta a livello alloggiativo, sanitario, amministrativo …

La stessa inchiesta è riportata in un articolo su Open Migration, sempre a cura di Daniela Sala: “La difficile situazione dei braccianti di Saluzzo”

Reportage da Saluzzo : parte 1     parte 2  

Qui l’intervista ad Alessandro Armando, responsabile del progetto Presidio Saluzzo Migrante

Qui l’intervista a Virginia Sabbatini, operatrice del progetto Presidio Saluzzo Migrante

Qui l’intervista a Mauro Calderoni, sindaco del Comune di Saluzzo

Qui l’intervista a Luisella Lamberti, responsabile immigrazione della CGIL Cuneo

Qui l’intervista a Piertomaso Bergesio, segreteria della CGIL Cuneo

Qui l’intervista a Walter Vassallo, Comitato Antirazzista

Maggio 13, 2022 in News, Volontari

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#Live2019_6 Incontro e cura : l’ambulatorio medico

By Live blog
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I nuovi gadget di Saluzzo Migrante

By News

Grazie alla grafica Valeria Cardetti, quest’anno oltre alle storiche t-shirt, Saluzzo Migrante propone nuovi gadget il cui ricavato va a sostegno delle attività di supporto ai braccianti stagionali , in particolare per la ciclofficina e la boutique.

T-SHIRT (disponibili nelle taglie XS, S, M, L) serigrafate a mano e stampate su cotone organico:
– GIALLO con bicicletta blu o bordeaux
– ARANCIONE con bicicletta blu o bordeaux
– BLU con Africa e Monviso bordeaux o verde chiaro

ZAINETTI nei colori bordeaux con biciclette gialle o blu con bicicletta arancione

Il tessuto che abbiamo scelto arriva da Continental Clothing, un prodotto EarthPositive®, che garantisce un tessuto 100% biologico, con certificazione etica ed un’emissione di anidride carbonica ridotta del 90%.

Questo perché i gadget di Saluzzo Migrante vogliono rappresentare anche un modo per rispettare l’ambiente e promuovere filiere che tutelano le condizioni salariali e lavorative di chi produce questi capi. Continental Clothing, infatti, adotta una politica di rispetto dei diritti di chi produce, assicurando condizioni sicure e dignitose per i lavoratori.

Altra novità sono le SPILLE ed i QUADERNI serigrafati a mano in colori e stampe differenti.

Tutti i nostri gadget sono realizzati con grafiche originali di Valeria Cardetti e serigrafati a mano grazie al contributo dei nostri volontari.

Per ogni gadget è richiesta una donazione minima di :
– 10€ per le t-shirt
– 15€ per gli zaini
– 5€ per i quaderni
– 2€ per le spille.

Le donazioni saranno utilizzate per promuovere e sviluppare le attività e i servizi di Saluzzo Migrante.

Per informazioni e ritiro dei gadget: 348 1519518 (Martina)

Per ulteriori informazioni info@saluzzomigrante.it

Maggio 13, 2022 in News, Volontari

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