
Oggi, lunedì 27 novembre, non è ancora possibile dire la parola “fine” alla lunga stagione 2017. Il lavoro dei migranti e della Caritas sta continuando.
In questo momento rimangono alcune decine di migranti sul territorio saluzzese. Sono pochi rispetto all’estate, ma il lavoro che sta dietro ognuno di loro è più complesso. Alcuni di questi ragazzi vivono in una condizione di forte vulnerabilità: alcuni hanno un contratto che scade a dicembre, alcuni hanno avuto una proroga del contratto fino ai primi mesi del 2018, altri sono all’interno di percorsi di protezione internazionale o di rinnovo del permesso di soggiorno e hanno appuntamenti in Questura, a Cuneo. Per nessuno di loro c’è una soluzione abitativa per il prossimo mese.
Gli oltre 150 posti letto creati con le accoglienze diffuse sono in fase di chiusura. Le temperature rigide di questi giorni rendono ormai troppo difficile vivere nei mini-campi, pensati per essere usati durante l’estate e l’inizio dell’autunno.
A Lagnasco il mini-campo ha chiuso il 24 novembre, quando l’ultimo lavoratore ha concluso il contratto ed è ripartito. A Verzuolo ci sono ancora due ragazzi, alcuni volontari stanno cercando una casa insieme a loro. Sono tra i ragazzi che hanno stabilito un rapporto continuativo con il datore di lavoro e che potrebbero proseguire anche nei prossimi mesi. Altri tre ragazzi che hanno vissuto in questo mini-campo nelle scorse settimana sono riusciti a trovare una casa in affitto autonomamente a Verzuolo, per loro inizia un “pezzo” di vita diverso. A Revello la casa è quasi vuota, rimangono ancora tre persone. A Costigliole ci sono ancora due persone che hanno contratti sino al 31 dicembre, il Sindaco si sta occupando di contattare i datori di lavoro per trovargli una sistemazione diversa, adeguata alla stagione e al periodo di lavoro. Le due accoglienze di Saluzzo sono ancora aperte ed attive e ospitano i “casi vulnerabili” e i lavoratori con contratti ancora attivi. Per loro il futuro è più difficile.
Ogni sera alcuni uomini, che non avevano potuto usufruire delle accoglienze diffuse nei mesi centrali della stagione perché tutti i posti erano occupati, vengono accompagnati nelle accoglienze saluzzesi dagli operatori della Caritas. In queste si rinforzano legami, si ascoltano storie di vita lontana e di amarezza. Si parla di lavoro, si parla del prossimo anno.
Alcuni uomini sono rimasti a dormire ancora al Foro Boario, provano a progettare un futuro incerto mentre la notte diventa buia e le temperature scendono sotto lo zero.
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